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Fondazione MAST - Bologna
via Speranza 42.
giovedì 16 maggio 2024
h 18:30 - 20:00
Genesi e sviluppo di un grande progetto di fotografia industriale:
dall'idea iniziale, al reportage fotografico, fino al color grading
e alla stampa di un libro fine art di alta editoria.
Ivan Sarfatti
Fotografo professionista, autore degli scatti del libro.
Marianna Santoni
Guru del digital imaging e direttrice editoriale del progetto, edito da Treccani.
INGRESSO GRATUITO
ISCRIZIONE OBBLIGATORIA
POSTI LIMITATI
Le prenotazioni verranno accettate solo fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Se sei interessato
vai al sito del MAST da questo link per iscriverti:
https://www.mast.org/frame-building-the-future
Una presentazione editoriale (inedita) per esplorare il making of di un grande progetto di fotografia industriale a lungo termine fino alla realizzazione di un libro fine art di fascia alta ad esso dedicato.
Il libro "Frame - Buiding The Future" edito da Treccani, è un reportage fotografico della costruzione di una grande nave moderna, fin dalla sua prima lamiera.
La nave protagonista del progetto è stata costruita in oltre 2 anni nei cantieri navali di Saint-Nazaire, in Francia, ed è stata realizzata grazie al lavoro di oltre 2.000 persone tra maestranze, tecnici e ingegneri.
Questo viaggio nelle viscere della nave offre anche una testimonianza importante del processo di trasformazione che il trasporto marittimo sta vivendo alla ricerca di soluzioni sempre più sostenibili.
Durante la conferenza l'autore delle fotografie Ivan Sarfatti e la direttrice editoriale del progetto Marianna Santoni racconteranno la realizzazione dell'intero lavoro, presentandolo al MAST in questa occasione per la prima volta.
La pancia dell’estrema prua. La nave viene composta a pezzi, secondo un’antica tecnica di origine italiana. Si realizza l’imbarcazione fuori dal bacino di costruzione per assemblare successivamente tutte le sue parti. Il progetto della nave è composto da “pannelli” (700) ovvero i pezzi più piccoli del complesso crocieristico che formano insieme dei blocchi o megablocchi (in base alla grandezza e al peso). Msc World Europa è costituita da 59 blocchi, ciascuno dei quali comprende 16 pannelli circa. Le scritte bianche collocate sulla superficie indicano i punti di riferimento per le lavorazioni successive. Ad esempio il peso del blocco, il baricentro e riferimenti delle ossature (o frame) della nave.
"FRAME - BUILDING THE FUTURE"
Un viaggio nelle viscere di una nave in costruzione.
Pubblicato da Treccani.
Con il volume “Frame” Sarfatti esplora la linea sottile che unisce la foto industriale alla foto d’arte. Il mondo del cantiere diventa un set cinematografico, carico di arcaicità e di futuro, restituito in una dimensione lirica.
Attratto dallo spazio intorno agli oggetti, le sue inquadrature sono architettoniche e teatrali: linee orizzontali e verticali per imprimere scenicità all’oggetto prescelto.
Uno sguardo classico, quello di Sarfatti, che cuce simmetrie e riordina con giusta distanza - spesso dall’alto - il caos. Per dare ascolto e una cadenza lenta al mondo che appare.
Le sue foto ricordano sogni e miti provocando un senso di stupore e meraviglia. Le immagini di Sarfatti si trovano e interagiscono, pure e potenti, rafforzandosi a vicenda in giochi di specchi e antitesi, sviluppi e intrecci, ritmi e contrappunti, rivelazioni e catarsi, sprigionando il loro significato visionario e ironico, reale e onirico, nascosto e inaspettato.
La pancia della nave. Questa è una sezione di prua verso poppa dove si sviluppa lo scheletro dell’imbarcazione tra cabine dell’equipaggio e ponti.
All’estremità inferiore si trovano i depositi di acqua della lavanderia alimentata grazie al recupero della condensa dell’aria condizionata della nave. Tonnellate d’acqua distillata non vengono gettate in mare ma riutilizzate, con notevole risparmio energetico, per il lavaggio degli indumenti a bordo.
In un tempo indefinito tra passato e futuro.
La storia si apre sul cantiere navale e i primi componenti della nave in uno stato inedito.
Nelle prime pagine la nave è ancora completamente irriconoscibile. Lo scenario è quasi deserto e fuori dal tempo. Sembra di avere davanti a sé vecchi resti, è invece lo stato embrionale di una delle più moderne e futuristiche costruzioni sull'acqua mai realizzate. La sensazione è quella di un “futuro antico" che sembra ricordare le atmosfere cinematografiche di Blade Runner e Mandalorian.
Dominano toni cupi e misteriosi. Le atmosfere sembrano sospese.
Blocco di prua, da ponte 7 dove si trova l’imbarco delle scialuppe al ponte 10 con le balcony. Sul fianco, il nome della nave, scelto dalla famiglia dell’Armatore, misura 2 metri di altezza per 30 di lunghezza.
Per realizzare il nome della nave si tagliano delle lamiere di ferro con il laser. Ogni lettera viene poi saldata allo scafo della nave e successivamente dipinta.
L’operaio sta molando con un disco abrasivo le lettere per eliminare qualsiasi imperfezione. Gli standard estetici e manutentivi di MSC sono molti elevati: ogni giorno il personale di bordo esegue piccoli ritocchi per conservare la nave dalla corrosione e conferirle sempre un aspetto estetico impeccabile. Questa parte della nave in particolare deve essere curata per resistere in ottimo stato a lungo, evitando dispendiosi interventi successivi.
Le maestranze al lavoro.
Un lento zoom all'interno della nave rivela il mistero del "fatto a mano", pezzo per pezzo, grazie a sorprendenti figure professionali.
I lavoratori sono visti in un’inaspettata chiave lirica e onirica, in contrasto alla visione classica del lavoro manuale.
Pezzi di ferro saldati a mano, lavoratori sospesi ogni giorno a 50 metri dal suolo, fino alle viscere più profonde della nave, dove ci sono spazi a cui nessuno potrà accedervi una volta che la nave inizierà il suo primo viaggio.
Un operaio elimina una parete temporanea di ferro, fondamentale per il sollevamento di un megablocco durante l’assemblaggio della nave. Sopra la parete si trovano degli “occhi di sospendita” ovvero ganci che consentono alle gru di sollevare il blocco e poter distribuire verticalmente le forze lungo tutta la superficie.
La tecnologia al servizio della sostenibilità.
L’ultima parte della storia racconta l’evoluzione, evoluzione del trasporto marittimo verso le più avanzate tecnologie utilizzate per la sostenibilità.
Chilometri di cavi, tubature, immense cisterne, il centro dati, il comando immensi serbatoi, il centro dati, il ponte di comando ponte di comando, le simulazioni 3D.
Gradualmente si rivelano tecnologie complesse e scenari sempre più futuristici che poco a poco lasciano spazio al grigio dell'acciaio che si alterna ai colori colori elettrici di alcune tubature per migrare gradualmente verso tonalità più limpide, come la vocazione alla sostenibilità che ha guidato molte delle scelte tecnologiche di questa nave.
Ispezione di una cassa d’acqua per verificare la qualità della pittura. L’operaio incaricato indossa delle protezioni alle scarpe per non sporcare la pavimentazione e usa una torcia per far risaltare gli eventuali difetti prima della consegna finale. La nave conserva circa 5000 metri cubi d’acqua dolce
La palette dei colori
In questo progetto fotografico la palette cromatica applicata alle fotografie è stata progettata ad hoc da Marianna Santoni, che ha applicato una post-produzione autoriale a tutte le immagini del libro.
Nel libro "Frame" i colori delle foto si evolvono con lo scorrere delle pagine accompagnando lo spettatore dalla terra al mare.
Con lo scorrere delle pagine le foto perdono gradualmente i toni caldi e migrando dai marroni terrosi e metallici delle prime fasi di costruzione della nave ai blu incontaminati e ai bianchi accecanti della nave finita, evocando anche cromaticamente un viaggio dalla terra al mare.
Fotografo professionista e autore degli scatti del libro.
Ivan Sarfatti nasce nel 1967 a Milano.
Nella sua carriera è stato per lavoro in sessantadue paesi, ha scattato dall’alto per più di 100 ore di elicottero e fotografato 40 navi.
Inizia come fotografo di scena per gli spettacoli del Teatro Filodrammatici di Milano.
È assistente di Gabriele Basilico per la realizzazione del libro Urban Lights.
Si specializza sempre di più in foto industriali sviluppando una particolare attitudine a vedere il mondo dall’alto. Le sue foto della Galleria Vittorio Emanuele e dello stadio di San Siro vengono esposte all’interno della stessa Galleria per una mostra personale, voluta dal Comune di Milano, che ne sceglie una come simbolo della città per la strategia di branding nel 2014.
Nel 2006 inizia una lunga e ispirante collaborazione con MSC Mediterranean Shipping Company grazie alla quale entra nel mondo delle navi e del trasporto: dal virtual tour ai cantieri navali, dai cargo alle campagne pubblicitarie fino ai reportage per MSC Foundation. Questo insieme di esperienze sfidanti gli ha permesso di crescere come fotografo e di sviluppare notevolmente la sua visione e il suo approccio fotografico.
Al contempo non smette di allenare l'occhio indagatore del fotoreporter, documentando l’emancipazione femminile in India, la guerra in Ucraina attraverso il lavoro delle badanti ucraine in Italia e l’esperienza delle donne veliste omanite.
Le sue foto sono state pubblicate da importanti magazine italiani e stranieri.
Guru del digital imaging e direttrice editoriale del progetto, edito da Treccani.
Marianna Santoni (Foligno, 1978), da oltre vent'anni lavora all'incrocio tra arte e tecnologia, conciliando una formazione artistico-umanistica con elevate conoscenze tecniche.
Nel campo della fotografia e del fotoritocco è tra gli esperti al mondo con il più alto numero di riconoscimenti ufficiali ricevuti dai maggiori marchi del settore.
Si affidano a lei fotografi di fama mondiale, le più alte realtà governative e aziende come Adobe®, Canon®, Canson®, EIZO®, Elinchrom®, Epson®, Fujifilm®, Hasselblad®, HP®, Nikon®, Microsoft®, Wacom®, X-Rite®.
È docente presso l'ISIA di Urbino nel Master Degree in Fotografia dei Beni Culturali e ha tenuto lezioni in molte altre università tra cui La Sorbona a Parigi.
È autrice di oltre 70 pubblicazioni tra manuali e articoli specialistici.
Promenade esterna vista dal ponte 8 al ponte 18. Gli operai alpinisti sono appesi a 35 metri d’altezza per la finitura del soffitto diviso dalla presenza di due texture differenti. La parte bianca è quasi ultimata, la parte metallica corrisponde a un ponteggio per le successive lavorazioni. Ai lati, si vedono le basi del palm tree e dei raggi che scenderanno a terra per creare incantevoli giochi di luce a bordo.
Someone must have made up the word “talent”
with an evil intent.
With just a single word they caused a lot of trouble.
They gave birth to the illusion that for some
it’s easier than for others
and, at the same time, they created an alibi
for not trying hard enough.
Veduta del bacino in una giornata di bassa marea. I cantieri, situati sulla foce della Loira, si estendono per 100 ettari e processano 60mila tonnellate all’anno di acciaio. È il più vasto bacino di costruzione in Europa e ha una capacità di sollevamento di 1400 tonnellate.
(Lecce, 1959) è un editore, politico e storico italiano. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia, conseguita nel 1984, nel 1991 entra all’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani e nel 1994 assume la carica di direttore editoriale dell’Istituto, seguendone l'apertura al mondo digitale.
Alle elezioni politiche del 2013 è stato eletto deputato nelle fila del Partito democratico e dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 è stato Ministro per i Beni, le attività culturali e il turismo.
Nel marzo del 2015 ha rassegnato le dimissioni da deputato per occuparsi a tempo pieno dell'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, di cui, nel corso dell’anno, è stato nominato direttore generale.
(Milano, 1956) è uno dei progettisti più celebri e più complessi della scena italiana contemporanea, oltre che un’archistar riconosciuta a livello planetario. Nel corso della sua carriera, Boeri si è impegnato in un costante ampliamento del suo campo d’azione. Così, ha lavorato e lavora come architetto, urbanista e pianificatore, accademico e teorico dell’architettura, curatore e comunicatore, uomo politico.
Tra i suoi progetti più noti, il Bosco Verticale nel quartiere Isola a Milano.
Dal 2018 è presidente della Triennale di Milano.
(Milano, 1961) guida, in qualità di Executive Chairman, la strategia e la visione di lungo termine di MSC Cruises, focalizzandosi sulla crescita sostenuta della Compagnia, sullo sviluppo della flotta e del portafoglio di terminal.
Supervisiona, inoltre, le società del Gruppo MSC con rilevanza strategica per il settore del turismo, tra cui la compagnia di traghetti GNV e il marchio di crociere di lusso Explora Journeys operativo dal 2023.
Quale presidente del Comitato esecutivo della MSC Foundation, Vago supervisiona le iniziative filantropiche del Gruppo MSC, focalizzate su progetti di conservazione ambientale, umanitari e culturali. A gennaio 2021 Vago è stato nominato Global Chairman di CLIA, l’Associazione internazionale delle compagnie di crociera.
(Varsavia, 1966) è fotografa, reporter, documentarista, lavora sui confini delle fedi e luoghi sacri condivisi, minoranze e popoli nomadi a rischio, in Eurasia, Africa, nei Caraibi e Sud America. Pubblica con Granta Magazine, La Repubblica, Corriere della Sera, Gazeta Wyborcza, Revue XXI, Internazionale, Geo, Courier International, National Geographic, Time, The New York Times, The Guardian.
Ha studiato filologia all'Università di Varsavia, e seguito corsi di antropologia, antico ebraico, Sierra Leone, storia, storia d'arte, teatro di ricerca e danza. Parla italiano, polacco, francese, inglese, tedesco, russo, spagnolo, studia farsi e portoghese.
(Montreal, 1944) è un noto autore, curatore, professore e direttore di museo con quasi quarant'anni di lavoro nel campo della fotografia, divisi quasi equamente tra America ed Europa. E’ stato direttore del Musée de l'Élysée di Losanna (Svizzera) dal 1996 al 2010.
Oggi è curatore per la Foundation for the Exhibition of Photography di Minneapolis (Stati Uniti) e per la Fondation Carène (Svizzera). Ha lavorato a mostre al MoMA (New York), al Centre Georges-Pompidou (Parigi), alla Serpentine Gallery (Londra) e al Folkwang Museum (Essen).
Le sue recenti pubblicazioni riguardano Edward Burtynsky e William Wegman.
DA UN'IDEA DI
Pierfrancesco Vago, Executive Chairman della Divisione Crociere del Gruppo MSC e Presidente del Comitato Esecutivo della MSC Foundation.
L’EDITORE
Treccani, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A.
Treccani è l’Istituto di Cultura italiano più famoso nel mondo.
IL PROGETTO EDITORIALE
È stato interamente diretto e coordinato dall’artista ed esperta di digital Imaging Marianna Santoni.
Così come avviene la costruzione di una nave, anche per la realizzazione di questo libro l’intero team ha dovuto lavorare in contemporanea per 5 intensi mesi per far sì che il volume fosse pronto prima che la nave fosse ultimata.
LA MANIFATTURA DEL LIBRO
È stata realizzata da Grafiche Antiga con standard editoriali altissimi seguendo una filiera eco-sostenibile.
GLI SCATTI
Per circa un anno e mezzo il fotografo Ivan Sarfatti è tornato decine di volte al cantiere navale durante tutta la costruzione della nave, percorrendo a piedi fino a 65 piani di scale e 31.015 passi al giorno. Sarfatti ha realizzato tutti gli scatti con un approccio da fotoreporter puro senza mai interferire con l’ambiente.
L’EDITING DELLE FOTO
La selezione delle immagini è stata una grande lavoro di squadra realizzato da Ivan Sarfatti in collaborazione ai fotografi Franco Pagetti, Marianna Santoni e Monika Bulaj.
LA SEQUENZA DELLE FOTO
La sequenza degli scatti è stata realizzata da Monica Bulaj che ha curato l’intero storytelling del progetto esaltando al massimo quell’impronta onirica, metaforica e cinematografica che Sarfatti e Santoni hanno cercato di dare al progetto fin dall’inizio.
L'IMPAGINAZIONE
È stata curata dalla graphic designer newyorkese Bonnie Briant.
LA POST-PRODUZIONE
È di Marianna Santoni l’interpretazione di queste foto in una chiave cinematografica, grazie alla creazione e applicazione di una palette cromatica ad hoc che si evolve con la storia, rafforzando le atmosfere oniriche e sospese catturate da Sarfatti.
LE DIDASCALIE
Le didascalie sono state curate dalla giornalista esperta di fotografia Maria Santoro e dal capo cantiere Gaetano Rolando, con l’intento di offrire un approfondimento tecnico sulla nave, sui moderni metodi costruttivi e sulle soluzioni sostenibili futuristiche implementate nella nave.
I TESTI CRITICI
Sono stati curati da Stefano Boeri, Monika Bulaj, William A. Ewing e Jon Ingleton.
LA PRODUZIONE
La complessa produzione di tutte le sessioni fotografiche per l’accesso al porto è stata curata da Silvia Turbia e Gaetano Rolando.
La produzione industriale del libro è stata curata da Monica Di Meo.
Operai sotto la volta di poppa intenti a montare il timone, dietro l’elica. In alto quattro paranchi (le catene) alzano il timone per calettarlo all’asse. Il timone flap montato su questa nave ne aumenta la manovrabilità in mare, ovvero la capacità di rispondere meglio ai comandi, effettuare angoli di virata più stretti e consumare meno carburante. È alto 7 metri, pesa 36 tonnellate ed è realizzato in acciaio.
TEMA DELLA SERATA:
Durante la conferenza l'autore delle fotografie Ivan Sarfatti e la direttrice editoriale del progetto Marianna Santoni racconteranno la realizzazione del libro fotografico "Frame - Buiding The Future" e presentato al MAST in questa occasione per la prima volta.
RELATORI:
Marianna Santoni e Ivan Sarfatti.
ORGANIZZATORE:
MAST - Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia.
DATA:
giovedì 16 maggio 2024.
ORARI:
CHECK-IN:
h 18.00 - 18:30
PRESENTAZIONE EDITORIALE (INEDITA):
h 18:30 - 20:00
SEDE:
Fondazione MAST
Via Speranza 42
Bologna
FONDAZIONE MAST - Bologna
Fondazione MAST è un’istituzione internazionale, culturale e filantropica, basata sulla Tecnologia, l’Arte e l’Innovazione.
MAST - Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia - è un centro polifunzionale e spazio espositivo realizzato a Bologna dalla omonima Fondazione MAST, nata da un’idea di Isabella Seragnoli.
Dal 2013 - anno della sua fondazione - organizza "Foto/Industria", la Biennale di fotografia dell’industria e del lavoro, prima iniziativa al mondo dedicata alla fotografia industriale che comprende numerose esposizioni in luoghi storici della città. Organizza anche molte altre iniziative legate al mondo della fotografia industriale tra cui il Photography Grant on Industry and Work.
Questa conferenza si terrà nel MAST.Auditorium che accoglie 400 posti.
Sito ufficiale: www.mast.org
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Since 2004 I have carried out over 1.000 professional assignments as photographer, retoucher, adviser and professor for clients like Adobe®, Canon®, Nikon®, Sony®, Gucci®, Ryanair®, Rai2 and many more.
I am among the world experts with the highest number of accolades received from the main brands of the sector.
I am still learning,
because the subject of study
always seems in process.