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Credo nella necessità di una visione completa
del processo fotografico,
sia dal punto di vista interpretativo
sia dal punto di vista tecnico.
Questo è il percorso formativo su Lightroom®, Camera RAW®, Capture One® e Photoshop® che avrei sempre voluto frequentare e che non ho mai trovato.
L’idea, la visione personale, la macchina fotografica, la luce, lo scatto, la postproduzione, la stampa, non sono anelli indipendenti, ma sono legati tra loro. Formano una catena che costituisce l’intero flusso di lavoro fotografico.
Questa per me è la prima e più importante lezione di fotografia.
Questo percorso composto da diversi corsi sequenziali sulla fase di scatto e sulla postproduzione fotografica con Photoshop e altri software affronta il processo fotografico digitale in modo trasversale e permette di comprendere al meglio quali aspetti portano a risultati fotografici di eccellenza in termini di interpretazione, brillantezza, nitidezza, tridimensionalità, colore, bianco e nero.
Si basa sul concetto di formazione integrata, concreta e coerente.
Mi viene spesso da dire
chi sa solo di Photoshop
non sa nulla di Photoshop.
Foto di paesaggio fine art: © Pierre Pellegrini, for courtesy of Galleria Valeria Bella stampe, Milano.
Pierre è un fotografo svizzero, specializzato nel paesaggio in bianco e nero.
Le sue foto sono pubblicate su riviste internazionali.
Ha intrapreso il percorso formativo con Marianna Santoni qualche anno fa e continua a portarlo avanti.
Pensa che bello sarebbe riuscire a ottenere senza fatica la foto che hai in mente.
Immagina come cambierebbero i tuoi risultati se sapessi impostare la fotocamera in modo da ottenere la migliore qualità di file che la tua attrezzatura è in grado di darti.
Sogna la libertà di ottenere foto nitide, in qualsiasi condizione di scatto, anche in scene con scarsa luce ad ISO altissimi, senza dover cambiare attrezzatura e senza passare ore davanti al computer.
Pensa come cambierebbe il tuo approccio alla postproduzione fotografica se tu potessi usare Photoshop, Lightroom e gli altri software padroneggiare il miglior metodo in circolazione. Se potessi seguire nella postproduzione fotografica un flusso di lavoro talmente modulare da adattarsi perfettamente a qualsiasi genere fotografico, a qualsiasi attrezzatura, a qualsiasi software e alle diverse tempistiche che potresti avere a disposizione per la lavorazione di foto di differente tipologia.
Non sarebbe fantastico sbarazzarsi di tanti piccoli dubbi ed errori tecnici? Pensa che meraviglia se sapessi sempre quale strumento scegliere in Photoshop, in Lightroom e negli altri software per risolvere ciascuna problematica nel minor tempo possibile, senza rovinare il file.
Non sarebbe fantastico se tu potessi vivere la fotografia e la postproduzione fotografica in questo modo?
Avere una visione trasversale
del flusso di lavoro fotografico
ti aiuta a risolvere i problemi
lì dove si trova la loro vera causa.
Ti do una brutta notizia.
Non puoi costruire una casa con ottimi materiali e una pessima progettazione o realizzazione. Così come non puoi fare il contrario.
In fotografia sono tanti a pensare che procurandosi attrezzature più costose risolveranno i propri problemi. Ovviamente non è mai così. Anzi. Probabilmente hai già speso in attrezzatura più di quanto fosse necessario, ma la qualità delle tue foto non è aumentata proporzionalmente.
Meno ti senti sicuro delle tue competenze più tendi ad acquistare attrezzatura all’avanguardia sperando di conquistare credibilità. Il nuovo strumento non ti farà sopperire alle tue lacune, aumenterà solo i tuoi dubbi.
Senza una visione d’insieme che ti renda consapevole dell’interno flusso di lavoro, il tuo potenziale - e quello delle tue attrezzature - è costantemente inibito.
Con la giusta preparazione
puoi raggiungere il livello
fotografico e di postproduzione
che hai sempre desiderato
senza compromettere il tuo tempo
e senza cambiare attrezzatura.
Autoritratti: © Fabio Rinaldi.
Fabio è un fotografo pubblicitario con la passione per il reportage e la sperimentazione di ogni possibile nuovo sentiero. Il suo passato da maratoneta, Campione Italiano 2002 , ha segnato il suo carattere portandolo anche oggi a spingere i suoi limiti sempre un poco oltre.
Ha iniziato il percorso formativo con Marianna nel 2012 per alzare ulteriormente il livello tecnico delle sue immagini e avere basi sempre più solide sulle quali poggiare la sua creatività.
Continua a portare avanti la sua crescita aggiungendo ogni anno nuovi tasselli al suo percorso formativo.
Ho un'altra brutta notizia per te.
Photoshop può risolvere tutto o quasi, ma a caro prezzo: il tuo tempo.
A patto di saperlo fare, sei davvero disposto a passare 2 ore davanti al computer quando quello stesso problema si sarebbe potuto risolvere in meno di un minuto ad esempio in fase in scatto?
Il ruolo che Photoshop può ricoprire per un fotografo non ha tanto a che fare con il poter mettere una toppa su un errore, ma piuttosto con la grande opportunità di riappropriarsi della camera oscura del colore e del bianco e nero.
La postproduzione fotografica ci permette di ottimizzare i nostri scatti secondo l’interpretazione e la sensibilità che desideriamo trasmettere.
L’utilizzo di Photoshop, se armonizzato con il resto del flusso fotografico, non ha nessuna necessità di stravolgere un’immagine. Al contrario, può aiutarci a rimanere più fedeli che mai con la nostra visione.
Affinché Photoshop sia però in grado di assolvere bene questo compito deve avere a disposizione uno scatto realizzato secondo alcune caratteristiche essenziali e quasi sempre purtroppo ignorate.
Ho imparato ad ottenere il meglio
dalla fotografia digitale e dalla postproduzione
e voglio aiutarti a fare lo stesso.
Foto di allievi scattate durante i corsi di Photoshop e i workshop di fotografia.
Queste sono solo alcune delle belle facce che potrà capitarti di incontrare durante le lezioni del percorso formativo.
La postproduzione fotografica
non ha niente a che fare
con le photoshoppate,
ma con quanto sai essere invisibile.
Molto spesso a depotenziare le nostre immagini e la nostra attrezzatura è quello che non sappiamo di non sapere.
Molti fotografi usano fotocamere digitali seguendo le stesse regole di esposizione che si applicavano quando usavano la pellicola. È uno degli errori più comuni. Eppure in fotografia analogica se si usa una pellicola 35 mm, un medio formato oppure una diapositiva il comportamento legato all’esposizione cambia. Così come cambia se si scatta con tempi lunghi una pellicola (a causa del difetto di reciprocità). La fotografia digitale ha le sue regole. Bisogna sforzarsi di comprendere meglio l'attrezzatura che si usa ogni giorno invece di inseguire l’ultimo modello di fotocamera alla ricerca di maggiore nitidezza, meno rumore, colori migliori.
Quando si scatta in digitale usando le regole della pellicola è come avere una Ferrari e costringerla a viaggiare in prima. Una fotocamera digitale impostata ad hoc ti offre immagini oltre il 400% migliori della tua media attuale sia in termini di nitidezza sia in termini di densità di sfumature, tridimensionalità e colori. Questo significa 4 volte in meno di rumore e 4 volte in meno il rischio di bruciature e perdita di dettagli.
Questo percorso ti permette di capire su quali aspetti tecnici concentrarti in fase di scatto e quale logica adottare affinché questa tecnica sia applicabile in qualsiasi situazione e con qualsiasi reflex o mirrorless tu utilizzi.
Conoscere queste tecniche ti permetterà di sbarazzarti una volta per tutte della costante corsa alle attrezzature imparando a sfruttare al meglio ciò che già hai.
L’intenzione che c’è dietro una foto inizia con la fase di scatto... e continua in postproduzione fotografica.
Mi capita di vedere invece che molte persone, una volta davanti al computer, si preoccupano dei cursori dimenticando le ragioni che li avevano spinti a realizzare quella certa immagine.
In fase di scatto siamo abituati a non accontentarci di mettere a fuoco “la faccia” e troviamo normale chiederci quale parte del viso o quale specifico occhio vogliamo a fuoco.
Allo stesso modo anche in post-produzione fotografica è importante imparare a mettere a fuoco cosa vogliamo esprimere, in che modo e quali parti dell'immagine possono aiutarci a farlo.
Per capire come e dove intervenire in postproduzione fotografica, sono indispensabili due competenze specifiche. Da un lato è necessario capire cosa fa ogni strumento in modo da poterne prevedere il comportamento e usarlo per gli scopi corretti. Dall’altro lato serve di imparare a leggere l'immagine in modo da riconoscere e esaltare gli elementi importanti e depotenziare quelli meno importanti.
Questa è la strada da percorrere per raggiungere uno stile personale unico e riconoscibile.
Non ho mai creduto ai virtuosismi photoshoppistici né agli effetti modaioli e passeggeri. Credo invece nell’esplorazione della fotografia come forma di linguaggio. Penso che la postproduzione fotografica sia un ulteriore mezzo che abbiamo per esprimerci.
Conoscere realmente lo sviluppo del RAW non ha a che fare solo con cursori e pulsanti, ma anche con il comprendere l’effetto che quegli interventi avranno sulla nostra foto in termini di lettura e interpretazione dell’immagine. Per capire cosa fa uno strumento è importante sapere cosa c’è dietro, come agisce e perchè, con un approccio più scientifico e meno istintivo. In questo modo riusciamo a individuare al volo quale strumento usare per quale fine. Conoscere lo strumento adatto ti porta dritto e con semplicità dove vuoi arrivare.
Il bilanciamento del bianco ad esempio è una delle regolazioni più fraintese in assoluto. Molti fotografi usano questi due cursori per cercare di ottenere i colori che desiderano, ma spesso sono scontenti dei risultati. In realtà il ruolo del bilanciamento del bianco è un altro e, se usato nel modo giusto, porta le immagini ad un livello di nitidezza e tridimensionalità completamente inaspettato. Questi due cursori sono tra i più cruciali in qualsiasi post-produzione fotografica: se sbagli questo primo step comprometti irimediabilmente la qualità della tua immagine.
Un flusso di lavoro chiaro, lineare e consapevole oltre ad essere più veloce, lascia invece intatta la qualità della tua foto.
Photoshop è diventato nel tempo sinonimo di "foto taroccata" e quindi, nell'immaginario collettivo, associare la parola Photoshop® a generi fotografici come il fotogiornalismo per molti è un'eresia. Questo è vero solo in parte.
Da un lato un certo tipo di manipolazione delle foto in alcuni contesti è giustamente proibito perchè potrebbe falsare la realtà, in altri casi prevale la limitazione creata da tempi ridotti o da competenze limitate di alcuni addetti ai lavori.
L'uso sapiente di una Curva non falsa una foto, ma la esalta in modo più efficace di qualsiasi altro strumento si possa usare in fase di sviluppo RAW.
Per fare il salto di qualità quindi Photoshop® è indispensabile.
Photoshop® infatti non serve solo al fotoritocco di fascia alta o al fotomontaggio, ma serve soprattutto a poter eseguire quel tipo di interventi localizzati e accurati che sono invece utili a qualsiasi genere fotografico, nessuno escluso.
Parlo in particolare delle tecniche per arrivare a contrasti davvero tridimensionali, a colori puntuali ed evocativi, ad un bianco e nero che lasci a bocca aperta.
Queste tipologie di interventi in fase di sviluppo del RAW sono fortemente limitate perchè non abbiamo a disposizione strumenti come i livelli, i metodi di fusione e la possibilità di creare velocemente maschere accurate.
Per risultati di livello superiore servono questo tipo di interventi e Photoshop® si rende indispensabile.
Alcune persone vedono colori diversi quando passano da Lightroom a Photoshop oppure da Lightroom e Photoshop al web. Altre ancora vedono colori diversi dal monitor alla stampa. Alcuni vedono colori diversi tra una stampa e l'altra... anche se il file è sempre lo stesso.
Ogni fase di lavoro ha bisogno di specifici profili colore.
Inoltre il web, le diverse tipologie di stampa e i vari software per creare slideshow influenzano in modo molto forte la resa dei dettagli e della nitidezza della nostra immagine. Senza un controllo mirato una buona parte di quel valore va a dissolversi.
Molti parlano di risoluzione, ma pochi hanno capito davvero cosa sia, come funzioni e perchè preparare un file in un modo piuttosto che in altro può condizionare fortemente il risultato finale. Possiamo avere un file di pessima qualità a 300 dpi e uno straordinario a 20 dpi. Per capire come questo sia possibile, va capito realmente cos’è la risoluzione e come usarla.
C’è una ragione sul perchè non conviene salvare un file di lavorazione in TIF o sul perchè non conviene scattare in JPG.
Esistono formati di file diversi adatti ad essere utilizzati nel momento giusto del processo creativo. Esistono profili colore specifici per fasi specifiche. Esistono controlli mirati sulla nitidezza da gestire in momenti diversi del flusso di lavoro.
Gestire correttamente questi aspetti è l’unico modo possibile per avere un flusso di lavoro senza imprevisti, in grado di metterti al riparo dai tanti errori con i quali inconsapevolmente molti rovinano quotidianamente i propri file.
È il cammino che intraprendi a ridefinire i tuoi nuovi obiettivi.
Man mano che lo percorri, mentre studi, gli orizzonti si rinnovano...
capisci di poter fare cose che prima non pensavi possibili per te.
Camminando ti accorgi di arrivare molto più lontano di quanto ti eri prefissato.
Ambito trattato in questo corso:
Tecniche di scatto avanzate con la fotografia digitale
Una buona postproduzione fotografica si prepara già al momento dello scatto.
Se non sai come ottenere il meglio dalla tua attrezzatura la tua postproduzione partirà sempre con il piede storto.
Usare una fotocamera digitale con le stesse regole che si usano in fotografia analogica non ti permette di ottenere il massimo.
Questo corso è il primo passo che tutti i fotografi
dovrebbero fare per imparare ad ottenere
la massima qualità possibile e la massima nitidezza dal proprio sensore
in qualsiasi situazione di scatto,
anche ad ISO altissimi.
Le tecniche che imparerai in questo corso ti permetteranno di ottenere un file RAW perfetto, ricco di quelle caratteristiche fondamentali che lo rendono ottimale per il suo step successivo: la postproduzione fotografica.
Ambiti trattati in questo corso di postproduzione:
Sviluppo del RAW - Analisi e interpretazione fotografica - Profili colore
Un corso leggendario che ha superato le 150 edizioni.
È il corso grazie al quale puoi imparare il mio metodo di lavoro sulle immagini, quello stesso metodo che mi ha permesso di raggiungere alcuni tra i clienti più prestigiosi al mondo.
Imparerai il mio metodo di sviluppo dei file RAW, ma soprattutto imparerai il metodo che io uso per analizzare ed interpretare un'mmagine.
Questo corso sarà un aiuto cruciale nel tuo percorso per acquisire molte competenze tecniche avanzate, ma anche per aiutarti a potenziare il tuo stile personale.
Ambiti trattati in questo corso di postproduzione:
Analisi e interpretazione fotografica - Tecniche avanzate con Photoshop - Profili colore - Ottimizzazione dei file
Impara i fondamenti del mio flusso di lavoro reversibile e non distruttivo.
Impara a creare Maschere efficaci e Curve risolutive per valorizzare la tua immagine raggiungendo risultati impossibili con qualsiasi software di sviluppo del RAW (Capture One, Lightroom, Camera RAW…).
Impara a trarre il meglio da un utilizzo avanzato dei Livelli di regolazione per ottenere facilmente lo stesso risultato anche tra immagini diverse.
Impara a capire e a gestire i profili colore per la massima corrispondenza cromatica tra diversi software e tra monitor e stampa.
Ambiti trattati in questo corso di postproduzione:
Photoshop - Analisi e interpretazione fotografica - Profili colore
Porta la tua lettura dell'immagine ad un livello superiore e impara ad applicare all'interno di Photoshop i segreti dei grandi maestri della camera oscura.
Ambiti trattati in questo corso di postproduzione:
Photoshop - Analisi e interpretazione fotografica - Profili colore
Impara il significato che si nasconde dietro ad ogni colore. Impara ad associare i colori tra loro.
Impara ad interpretare le tue immagini applicando la tua personale palette di colori.
C’è una ragione se è
IL PERCORSO FORMATIVO
PIÙ CONSIGLIATO
DA FOTOGRAFI DI FAMA INTERNAZIONALE:
funziona.
Chiunque prenda seriamente la fotografia, professionale o amatoriale, conosce il nome Santoni.
Il metodo di lavoro che ho acquisito studiando con Marianna mi ha permesso di alzare il livello dei miei file ad una qualità che non avevo creduto possibile.
È anche grazie alle competenze che ho acquisito con Marianna che sono potuta diventare, dopo appena 2 anni, la fotografa ufficiale del Teatro Massimo di Palermo.
Ho iniziato il mio percorso attraverso la fotografia con Marianna e continuerò a seguirlo nel tempo per migliorarmi. Ho trovato il mio Guru!
Il temine guru ha origine dalle radici gu ( = oscurità) e ru ( = svanire) significando quindi “colui che disperde l’oscurità”.
Grazie a Marianna e alle competenze acquisite ai suoi corsi, l’IED di Milano mi ha chiamato a tenere un corso trimestrale come docente.
Smettere di formarsi
è un po' come ammettere a sé stessi
di non saper crescere ulteriormente.
dal film 'Robots'
Tutte le foto in questa pagina
sono di allievi di Marianna Santoni.
Io non sono una blogger o una YouTuber né una marketer.
Dal 2004 ad oggi ho svolto oltre 1.000 incarichi professionali come fotografa, ritoccatrice, consulente e docente per realtà come Adobe®, Canon®, Nikon®, Sony®, Gucci®, Ryanair®, Rai2 e tanti altri.
Sono tra gli esperti al mondo con il più alto numero di riconoscimenti ricevuti da parte dei maggiori brand del settore.
Io, eterna studentessa,
perché la materia di studio
parrebbe essere infinita.