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IO ⁃ Pronto?
MINISTERO ⁃ Parlo con la fotografa Marianna Santoni?
IO ⁃ Sì, sono io. Mi dica pure.
MINISTERO ⁃ La chiamo dalla Presidenza del Consiglio.
IO ⁃ (Silenzio)
MINISTERO ⁃ Il Ministero del Lavoro in questi mesi sta lavorando ad un libro che serva di ispirazione alle nuove generazioni.
IO ⁃ (Silenzio)
MINISTERO⁃ Il Ministero del Lavoro vuole dedicare il prossimo volume ad alcune biografie di donne italiane che considera di maggiore talento.
IO ⁃ (Silenzio)
MINISTERO - Il Ministero del Lavoro ne ha scelte 54... tra queste è stato incluso anche il suo nome.
IO ⁃ (Silenzio)
MINISTERO ⁃ Capisco la sorpresa. Se le fa piacere vorremmo farle un’intervista e poi invitarla a Palazzo Chigi in 15 giugno per la conferenza stampa. Nell'occasione le consegneremo anche il volume.
IO ⁃ (Altro silenzio. Più lungo) Sì, la ringrazio molto per questa sorpresa. Le lascio il mio contatto diretto per le nostre future comunicazioni. Mi dica come preferisce procedere.
Poi riattacchi il telefono.
E non puoi crederci.
Ti chiedi come mai hanno pensato a te visto che non hai mandato il CV da nessuna parte.
Poi ti chiedi quanti, in fondo, sono probabilmente più bravi di te ma magari hanno avuto meno occasioni per mostrare il proprio valore.
Nei giorni successivi porti avanti tutte le scartoffie.
Quel 15 giugno vai a Roma.
Ci vai.
Prendi quel volume.
Lo stringi forte e sei felice. Sei felice non perché pensi di meritarlo più di altri, ma perché in fondo è una vittoria per tutti i giovani che come te si sono sentiti dire "Sei troppo giovane per fare questo e per tutte le donne che nel lavoro sono all'ombra di altri uomini e in Europa (non nel mondo!) percepiscono ancora oggi una busta paga del 29,6% inferiore rispetto ai colleghi maschi (fonte Analisi Eurostat 2020).
Quando tutto questo accadeva era il 15 giugno 2010.
Oggi ricorrono 10 anni esatti.
Mi dimentico spesso di festeggiare le ricorrenze, ma oggi voglio farlo.
I motivi per i quali ho festeggiato quel giorno sono ancora oggi attuali più che mai e sono felice che in questi giorni si stia parlando così tanto a livello mondiale di parità di diritti tra gli esseri viventi.
"Siate il cambiamento che vorreste vedere nel mondo"
Il libro in cui è finita la mia biografia si chiama "Merito al femminile. Talenti di donne tra lavoro e vita privata” ed è stato realizzato e promosso dal Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali nel giugno 2010.
La Prefazione del volume è a cura del Presidente della Repubblica, al tempo in carica, Giorgio Napolitano.
Questa pubblicazione raccoglie le biografie di 54 ''donne di talento'' italiane che si sono distinte nei propri settori professionali, dalla politica all’impresa, dall'università alla ricerca, dalla comunicazione allo sport, passando per la scienza, la cultura e l'arte.
Sono stata la donna più giovane inclusa in questo volume.
Foto: © Pasquale Andreotti.
Queste foto raccontano la conferenza stampa e la cerimonia di consegna del libro che hanno avuto luogo a Roma presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio a Palazzo Chigi il 15 giugno 2010.
Intervista a cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 2010.
"Non c'è niente di così difficile che non possa essere spiegato in modo semplice". Questo è il motto di Marianna Santoni, giovane fotografa professionista originaria di Foligno (PG), molto apprezzata nel mondo della fotografia, sia a livello nazionale che internazionale, per il suo particolarissimo approccio alla creazione dell'immagine e alla divulgazione delle tecniche che sperimenta.
A lei va il principale merito di aver innescato un autentico 'tsunami' di innovazione nel mondo della fotografia scardinando la convinzione ormai cementata che gli 'esperti' siano persone formali, superbe, noiose e difficili da capire quando parlano. Marianna Santoni ne è l'esatto opposto: un concentrato di competenza e umanità che nel suo settore non ha eguali.
"Cos'è la realtà? Siamo così certi di riuscire a vedere le cose come 'realmente' sono? Se così fosse tutti ne avremmo la stessa idea e impressione, ma le cose non stanno proprio così. Il mondo appare diverso a seconda di chi lo guarda. Inoltre la fotografia non è affatto una rappresentazione della realtà, anzi, ne può essere l'esatto opposto perché è in grado di travisarne completamente e in modo occulto, sia il senso e sia le proporzioni. Nella home page del mio sito si legge: 'Una buona foto cerca di catturare il mondo così come lo conosciamo, una grande foto rivela il mondo come non lo abbiamo mai visto prima', ne sono convinta".
L'uso della fotografia e di conseguenza del fotoritocco è molto diverso a seconda degli ambiti. In settori come quello della pubblicità o della moda il fotoritocco è oggi diventato tanto indispensabile quanto, purtroppo, indiscriminato. E diverso ancora è il fotoritocco applicato a un ritratto, per il quale diventa cruciale mantenere un effetto estremamente naturale, un effetto che spesso, è importante tenerne conto, nemmeno la fotografia 'pura' è in grado di darci: con le tecnologie oggi disponibili il grado di dettaglio in un'immagine ha raggiunto livelli così alti che spesso una foto ci svela rughe e imperfezioni che ignoravamo di avere, per cui, sembra un paradosso, ma il fotoritocco diventa oggi davvero indispensabile a volte per conferire all'immagine quella 'naturalezza' che percepiamo guardando il soggetto a occhio nudo. Poi, se si è bravi e non ci si spinge troppo oltre, il miglior complimento che ci si sente dire è: «Si vede proprio che quel giorno avevo un viso disteso e rilassato ... sembro appena tornato da una vacanza».
Il fotoritocco viene però ritenuto oggi quasi una demoniaca alterazione, al contrario, ad esempio, del fatto che da migliaia di anni, una donna cerchi di apparire più bella truccandosi, oppure più giovane tingendosi i capelli, oppure più alta indossando dei tacchi, o più prosperosa con reggiseni push-up, per non parlare poi della chirurgia estetica. "Tempo fa abbiamo fatto un servizio fotografico ad una modella bellissima. Solo poi, in post-produzione, guardando le immagini al computer ci siamo accorti che quella ragazza ha delle orecchie piuttosto grandi, che in foto apparivano vistose ma dal vivo nessuno di noi le aveva notate. Siamo davvero certi che renderle più piccole e proporzionate con l'uso del fotoritocco fosse una falsificazione della realtà? Secondo me invece era l'unico modo per farla apparire in foto come realmente appare ai nostri occhi, nel suo insieme, quando la guardiamo dal vivo".
Non si può ignorare il fatto che oggi il fotoritocco rappresenti un fenomeno diffuso che spesso tocca anche problemi di etica professionale in particolare quando riguarda ad esempio il fotogiornalismo o la fotografia naturalistica, ambiti nei quali l'elaborazione dell'immagine in post-produzione non può essere effettuata in modo indiscriminato, ma lo stesso vale anche per molti stratagemmi illeciti che si possono usare già in fase di scatto, senza il minimo fotoritocco. "Solo per citare un paio di esempi: il prestigioso premio Wildlife Photographer of the Year® Award 2009 attribuito dal Museo di Storia naturale britannico al fotografo José Luis Rodriguez per una foto di un lupo 'selvaggio' che poi è risultato essere addomesticato. Oppure la famosa foto di Oded Balilty che ha vinto il Premio Pulitzer® nel 2007. Foto scattata in Cisgiordania eletta a simbolo di una lotta tra due popoli, nella quale una donna ebrea appare sola contro una colonna di soldati armati israeliani. Peccato che quel giorno la donna, Nila, si trovasse lì per tutt'altra causa e che non fosse affatto sola, dall'inquadratura dello scatto sono infatti state escluse decine di persone alle spalle della donna!".
Il problema della rappresentazione della realtà non è quindi legato al fotoritocco in senso stretto, ma alla fotografia in generale. "Per questo credo che non dovremmo sentirci ingannati oggi dal fotoritocco più di quanto non ci dovevamo sentire ingannati dalla fotografia decine di anni fa. Forse uno dei più grandi meriti del fotoritocco oggi è proprio quello di aver diffuso finalmente, in chi guarda un'immagine fotografica, la consapevolezza che la realtà può essere travisata e strumentalizzata, che è giusto guardare una foto con un po' di diffidenza: oggi così come molti anni prima dell'avvento di Photoshop®".
A Marianna Santoni va il principale merito
di aver innescato un autentico tsunami di innovazione
nel mondo della fotografia
scardinando la convinzione ormai cementata
che gli esperti siano persone formali, superbe, noiose e difficili da capire quando parlano.
Marianna Santoni ne è l’esatto opposto:
un concentrato di competenza e umanità che nel suo settore non ha eguali.
A cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Marianna Santoni è arrivata alla fotografia e a Photoshop® attraverso un percorso più culturale che tecnico, dopo gli studi universitari dedicati all'antropologia visuale: "Ho sempre avuto una grande passione per l'informatica e soprattutto per la fotografia che desideravo diventasse la mia professione".
Ha studiato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, con indirizzo antropologico, una scelta frutto di alcune circostanze: da un lato la mancanza di una scuola vicina alla sua città nella quale studiare fotografia, dall'altro l'interesse per la comunicazione visiva rivolto non tanto agli aspetti tecnici quanto piuttosto a quelli culturali: «All'università ho frequentato antropologia visuale, l'unica a Perugia che in qualche modo si avvicinasse ai miei interessi. Poi, contemporaneamente, nel 2002 mi sono iscritta ad un corso di formazione per diventare esperto multimediale. Lì ho fatto due incontri che hanno cambiato per sempre la mia vita: quello con il designer Davide Vasta, il mio primo docente di Photoshop® poi diventato compagno di vita, e l'incontro con Photoshop® che per me ha rappresentato da subito il connubio perfetto tra le mie due principali passioni: la fotografia e l'informatica. Due anni dopo, Davide Vasta inviò il mio curriculum in Adobe®: aveva visto sul sito ufficiale che stavano cercando nuove figure professionali. Mi presentai al colloquio senza grandi aspettative, convinta di fare quattro chiacchiere e invece... ».
Oggi è una fotografa pubblicitaria riconosciuta come Guru del digital imaging in Italia e all'estero. È membro di due ristretti gruppi internazionali tra i più prestigiosi: gli Wacom® Evagelist e la X-Rite®'s Coloratti elite, oltre ad essere qualificata come Adobe Certified Expert® e Adobe Certified Instructor®. È anche membro della prestigiosa Adobe® Photographers Directory e dell'Associazione Nazionale Fotografi Professionisti TAU Visual. Nel mondo della fotografia si è guadagnata il soprannome di Miss Photoshop, un soprannome che le si addice perfettamente.
Tiene corsi, seminari e convegni come esperta di fotografia digitale e post-produzione e scrive periodicamente pubblicazioni e articoli specialistici per testate nazionali ed internazionali. Un vero e proprio vulcano di idee, combinazione perfetta tra arte, creatività ed innovazione. Oggi il suo sito personale www.mariannasantoni.com ha una newsletter costantemente in crescita che conta più di 13.000 iscritti (dati aggiornati a marzo 2010).
Nel 2006 ha ricevuto da Adobe® Italia il riconoscimento come Miglior Adobe Guru per il suo impegno nella ricerca e divulgazione della conoscenza su Adobe Photoshop® e Adobe Photoshop Lightroom® (tra le sue pubblicazioni più importanti la prima Guida in italiano di Lightroom®, realizzata per conto di Adobe®).
Marianna Santoni ha una conoscenza molto verticale, e si occupa, appunto, di fotografia, ricerca e divulgazione, sviluppando tecniche e metodologie fotografiche innovative frutto di una personale e incessante ricerca coniugata al lavoro di consulente e beta-tester che svolge per svariate aziende del settore: "Da ormai sei anni sono impegnata come relatrice ed esperta nella maggior parte degli eventi legati al digital imaging. Molta parte del mio tempo la dedico però alla ricerca, per trovare costantemente nuove soluzioni sempre più semplici e efficienti alle problematiche che sorgono costantemente nel mondo della fotografia e del fotoritocco".
Nel 2007 le è stato assegnato il Premio Pericle d'Oro come "Donna dell'Anno".
Come relatrice è stata al fianco di autorità del settore a livello mondiale come Martin Evening, Dan Margulis, e Katrin Eismann, proprio quest'ultima, riconosciuta lei stessa come una la leggenda vivente del fotoritocco, ha definito Marianna Santoni a digital imaging goddess.
In Italia e all'estero pubblica testi specialistici per diverse testate ed aziende tra le quali Applicando®, Fotocult®, PSD, www.photographers.it, Nikon® Italia.
Dal 2009 collabora con il quotidiano La Stampa curando la sezione L'esperto risponde: la rubrica on-line dedicata alla fotografia.
Tra i nuovi progetti in cantiere quest'anno c'è quello che la vede coinvolta all'ISIA di Urbino tra i docenti della prima specialistica di laurea magistrale dedicata in Italia alla fotografia: "Nel nostro Paese questo rappresenta un grande traguardo per la fotografia. Malgrado siamo uno dei Paesi europei con il maggiore numero di fotografi, non solo manca una laurea specialistica in fotografia, ma tuttora non esiste nemmeno un albo professionale dei fotografi. L'elevazione di questa professione a livello universitario aiuterà sia la crescita professionale della categoria sia la percezione di essa dall'esterno".
Tra i suoi impegni etici spicca nel gennaio 2010 l'organizzazione di un grande evento no-profit dal nome Lo Scatto de L'Aquila, curato insieme al fotografo aquilano Roberto Grillo e all'associazione siciliana Logica. Un incontro che ha visto partecipare oltre 170 fotografi provenienti da tutta Italia, per aiutare i colleghi aquilani, a raccogliere donazioni destinate alla creazione di una mostra fotografica permanente, eletto come luogo della memoria per l'Aquila, chiamato Lo Spazio del Ricordo.
Io, eterna studentessa,
perché la materia di studio
parrebbe essere infinita.
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