ColorChecker: GUIDA COMPLETA (Parte 1/3: quando e perché usare il ColorChecker)

Impara a ottenere foto dai colori sempre perfetti velocemente

Data pubblicazione: 30 Settembre 2019 - Data aggiornamento: 28 Gennaio 2021
Scritto da Marianna Santoni
Cosa imparerai da questo articolo:

    ColorChecker Passport Photo 2: quando e perché usarlo

    In questo tutorial ti mostro in quali casi il ColorChecker Passport Photo 2 di X-Rite® può aiutarti a ottenere colori perfetti nelle tue foto.

    Questo video sull'uso del ColorChecker è il terzo di una serie che X-Rite® mi ha commissionato nel 2019 e nel 2020 chiedendomi di spiegare la gestione del colore con un linguaggio semplice e un approccio pratico.
    Questa serie di video tutorial sono rivolti a fotografi professionisti, a fotoamatori e a chiunque si occupi di post-produzione di immagini digitali utilizzando software come Photoshop®, Lightroom®, Camera RAW®, Capture One®.

    L'azienda statunitense X-Rite Pantone® è leader mondiale nella produzione di prodotti e soluzioni per la misurazione e la gestione del colore con applicazioni nei settori più diversificati.

     

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    QUALE MODELLO DI COLORCHECKER ACQUISTARE?

    Esistono diverse tipologie di ColorChecker in commercio.

    Di seguito ti ricapitolo brevemente le caratteristiche dei ColorChecker più popolari.

     

    COLORCHECKER PER LA FOTOGRAFIA

     

    • Colorchecker Passport Photo 2 - (dimensioni 12,5 x 9 x 0,9 cm)
      È il re dei ColorChecker. Il più diffuso e amato tra i fotografi perchè estremamente portatile e completo. Essendo richiudibile è anche più facile preservarne la durata per chi ne fa un uso intenso anche all'aperto o in viaggio.
    • Colorchecker digital SG - (dimensioni 11 x 27,9 x 0,3 cm)
      È il ColorChecker dedicato a chi ha bisogno della massima accuratezza possibile nella riproduzione dei colori, ideale in particolare per chi lavora nel campo della riproduzione di opere d'arte, per chi scatta foto di prodotto per clienti particolarmente esigenti, ma anche per chi ha bisogno di profilare perfettamente uno o più scanner.
    • ColorChecker Nano - (dimensioni 24 x 40 x 1 mm)
      È il ColorChecker ideale per chi si occupa di fotografia macro e utilizza inquadrature della fotocamera estremamente vicine al soggetto. Ideale quindi per chi fotografa francobolli, monete, miniature, gioielli, insetti, farfalle, dettagli di occhi o labbra ecc...
    • ColorChecker Classic Mini: (dimensioni: 5,7 x 8,25 cm).
      La sua dimensione è una via di mezzo tra il ColorChecker Passport Photo 2 e il ColorChecker Nano. La principale comodità offerta da questo ColorChecker è che è tascabile.
    • ColorChecker Mega - (dimensioni: 102 x 152 cm)
      È il ColorChecker più grande della famiglia dei ColorChecker X-Rite il ColorChecker Classic MEGA è pensato per tutte le situazioni in cui deve essere collocato molto distante dalla fotocamera ma deve comunque essere visibile e acquisito in una risoluzione sufficiente per effettuare correzioni. Le situazioni più tipiche in cui viene usato sono i campi lunghi (foto aeree con il drone o elicottero, paesaggi, grandi monumenti) è anche usanto in particolari condizioni legate a concerti, sport o foto di grandi palcoscenici.
    • ColorChecker Classic - (dimensioni 21,6 x 28 cm)
      Per decenni è stato il solo ColorChecker sul mercato. Tutt'oggi è utilizzato da molti professionisti per le sue dimesioni generose, ma portatili, è ideale per chi scatta usando campi medio lunghi ad esempio in studio o nella fotografia di interni.

     

     

    COLORCHECKER PER IL VIDEO

     

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    Commenti

    Francesco Ricci 26/09/2020 02:28

    Ciao Marianna!!
    Ho un dubbio da un po' di tempo relativo al mio ColorChecker Passport.
    Ne ho uno che uso ormai da qualche anno, ma da un po' di tempo ogni volta che effettuo il bilanciamento del bianco su qualunque grigio di riferimento, ho l'impressione che la foto viri verso il blu, impressione confermata dalla lettura dei valori Lab che dai mezzitoni alle ombre, virano progressivamente verso il blu.
    Nelle caselle neutre più scure infatti, dopo aver effettuato il bilanciamento si arriva a valori di circa b= -3.
    Pensi sia normale che ciò accada? Ovviamente la casella grigio chiaro che neutralizzo, diventa neutra anche nei valori a e b, ma è come se andassi a neutralizzare solo le luci e non i mezzitoni e ombre.
    Questo accade anche dopo aver creato correttamente il profilo colore, che quindi applico alla foto e dopo che successivamente effettuo il bilanciamento del bianco.
    Si saranno "sporcate" le caselle neutre nel tempo?
    Ti ringrazio in anticipo per la risposta, ciao!

    Marianna Santoni OK 28/09/2020 18:07

    Ciao Francesco,
    grazie per aver letto l'articolo e per aver lasciato questo messaggio.

    Da quello che mi scrivi capisco che hai già fatto tutti i controlli del caso quindi, aimeh, la sola cosa che posso dirti è che è arrivato il momento di costituire il tuo ColorChecker.
    Se lo usi già da diversi anni è normale. Considera che X-Rite lo garantisce per 2 anni.
    Purtroppo, per quanto si tratti di uno strumento di misurazione realizzato con grande cura, con il tempo (e l'esposizione alla luce l'umidità... ecc) i colori possono subire delle alterazioni e non sono più in grado si ragantire fedeltà cromatica perfetta alle tue foto.

    So che non è una buona notizia, visto che tu hai frequentato i miei corsi in aula a numero chiuso ricorda che hai diritto ad un voucher sconto del 25% su ogni prodotto X-Rite. Approfittane per rendere la mia notizia più indolore ;-).
    A questo link trovi la spiegazione su come avere il voucher per acquistare il ColorChecker al 25% di sconto (imbattibile rispetto ai prezzi di Amazon).

    Intanto ti ringrazio e ti mando un carissimo saluto.
    M.

    Francesco Ricci 09/02/2021 17:44

    Grazie mille Marianna! Non so perché per un lungo periodo non riuscivo a visualizzare la tua risposta, ora l'ho letta e ho proceduto con l'acquisto del nuovo Color Checker Passport usufruendo dello sconto! Ne approfitto per chiederti un'altra cosina, secondo te posso continuare ad utilizzare il nuovo Color Checker con il vecchio software ColorCheckerPassport (di cui ho da tempo integrato il plugin in Lightroom), oppure conviene installare il nuovo software e aggiornare quindi anche il plugin in Lightroom? Grazie e a presto!

    Marianna Santoni OK 10/02/2021 12:39

    Ciao Francesco!
    Il vecchio software dovrebbe funzionare, ma è molto meglio che installi la nuova versione :-)

    Spero di esserti stata utile.
    Un carissimo saluto!
    M.

    Francesco Ricci 10/02/2021 16:40

    Va bene allora installerò anche il nuovo software e plug in.
    Un saluto e a presto!

    Marianna Santoni OK 10/02/2021 16:48

    Sono felice che ne hai approfittato.
    Grazie Francesco e buona luce :-)

    Romina Bettega 08/05/2020 23:27

    Gentile Marianna,
    io fotografo opere d'arte e da sempre uso il ColorChecker, che utilizzo nello sviluppo del RAW per il bilanciamento del bianco. Lavoro poco, o per niente, con Color Grading, perchè è un tipo di fotografia che deve essere fedele il più possibile all'originale, ma le correzioni colore selettive sono fondamentali per rendere alcuni colori - in particolare certe sfumature di rosso e di blu, tipo il blu Klein - che sono quelli che poi hanno problemi in fase di stampa. Per velocizzare queste correzioni vorrei utilizzare il software ColorChecker Camera Calibration, c'è un tutorial che lo tratta? Se poi fosse possibile partecipare ad una delle sue lezioni mi farebbe molto piacere.
    Grazie molte, un caro saluto

    Romina

    Marianna Santoni OK 09/05/2020 11:51

    Ciao Romina, grazie per aver letto il mio blog e per la tua fiducia.
    In merito al tuo dubbio principale ho una buona notizia: a brevissimo uscirà qui nel blog un nuovo tutorial proprio sull'utilizzo del software ColorChecker Camera Calibration.
    Intanto ne approfitto però per aiutarti aggiungendo qui due parole in più sui colori speciali: per ottenere e stampare colori critici è indispensabile usare in stampa un quinto inchiostro Pantone®.

    Nel caso ad esempio del colore International Klein Blue, che è un blu medio scuro molto saturo. Il colore Pantone® che più si avvicina è il PANTONE 18-3949 TPG Dazzling Blue (cioè blu abbagliante). Il codice esadecimale che si avvicina di più è il #002fa7. Si tratta di un colore RGB composto da 0% rosso, 18,4% verde e 65,5% blu. Mentre in uno spazio colore CMYK, è composto da 100% ciano, 71,9% magenta, 0% giallo e 34,5% nero. Il colore websafe più vicino è: #003399.

    Se parliamo invece il color grading si tratta di una tecnica che ha a che fare con l'interpretazione personale e creativa dei colori, ma c'è da dire che le tecniche usate per selezionare parti della foto in modo impeccabile e per applicare un certo specifico colore possono essere usate anche da chi ha bisogno di riprodurre un colore in modo esatto. Insegno questa tecnica da diversi anni nell'ambito del mio percorso formativo su Photoshop® e lo insegno a partire dallo sviluppo dei file in formato RAW.
    Grazie per il tuo messaggio e per seguire questo blog.
    M.

    Luigi Tanganelli 04/05/2020 15:31

    Carissima Marianna,
    nella fotografia naturalistica e nel landscape, scattando in Raw, é utile il ColorChecker per ottener i colori più fedeli possibili all'immagine? E dopo in Post Produzione come é meglio intervenire per creare una dominante che rispetti fedelmente l'atmosfera del momento? Generalmente lo scatto avviene durante la Golden Hour o la Blue Hour e la situazione di luce cambia repentinamente.
    Grazie mille, un carissimo saluto!
    Luigi

    Marianna Santoni OK 06/05/2020 12:24

    Ciao Luigi carissimo,
    grazie per aver letto questo articolo e per la tua domanda.
    Non c'è un solo ambito della fotografia in cui il ColorChecker non possa essere d'aiuto per il colore... quindi può darti una mano importante anche nella fotografia naturalistica e di paesaggio.
    Il flusso di lavoro per il colore che ti consiglio per il tuo genere fotografico è questo:

    1. scatta in formato RAW usando il ColorChecker. Se sei in una fascia oraria nella quale la luce cambia rapidamente scatta il ColorChecker all'inizio e alla fine della tua sessione fotografica (se usi tempi di scatto molto lunghi ti consiglio di farlo all'inizio e alla fine di ogni scatto);
    2. in post-produzione usa il ColorChecker per bilanciare il bianco e per creare il profilo di correzione del colore per la tua fotocamera e la fonte di luce specifica in cui ti trovavi. Se hai a che fare con foto scattate in una fascia oraria nella quale la luce cambia rapidamente puoi eventualmente ripetere la procedura 2 volte (per il ColorChecker scattato all'inizio e alla fine) e poi, eventualmente, fare una media dei valori di Temperatura e Tinta relativi ai cursori del Bilanciamento del bianco;
    3. una volta corretto il colore in questo modo puoi poi passare alla tua interpretazione personale dei colori usando gli strumenti che preferisci: se desideri semplicemente scaldare o raffreddare un poco i colori della foto seguendo un approccio comunque realistico puoi fare clic con lo Strumento bilanciamento del bianco nelle patch colorate calde o fredde presenti sul ColorChecker (si tratta della tabella a 26 colori per personalizzazioni creative di cui parlo nel video sopra al minuto 4:51). Se invece desideri applicare veri e propri viraggi cromatici unici e distintivi ti consiglio di creare prima una palette cromatica e di applicarli poi in fase di sviluppo del RAW o in Photoshop a seconda della complessità richiesta dalla palette che hai scelto.

    Se vuoi approfondire di più questa tecnica ne parlo in questa intervista che mi ha fatto EIZO® pochi giorni fa e nel mio percorso formativo su Photoshop® che tengo in scassi a numero chiuso.
    Non è facile chiarire tutto in un forum, ma spero di esserti stata utile rispetto ai dubbi che avevi.
    Ti mando un carissimo saluto e ti auguro tutto il meglio.
    M.

    Fanni Fazekas 08/04/2020 11:50

    Buongiorno Marianna,
    Sto facendo per un breve periodo un lavoro presso una Fondazione d'arte Moderna e Contemporanea.
    Sto controllando tutta la documentazione fotografica dell’archivio.
    Ci sono molte fotografie scattate per documentare quadri e dipinti, ma ho dei forti dubbi in merito alla calibrazione dei colori.
    Sai dirmi se tra le proprietà di un file, una fotografia, è possibile capire se è stato applicato un profilo colore ottenuto utilizzando ColorChecker Passport?
    Magari puoi dirmi se posso ottenere questa informazione con o senza l’utilizzo di software fotografici? I file da analizzare hanno estensioni JPG o TIFF.
    Grazie

    Marianna Santoni OK 09/04/2020 16:12

    Ciao Fanni,
    grazie per la tua domanda qui sul blog. Quella che descrivi è una situazione che mi è stata presentata in diverse occasioni. Sono tantissime le fondazioni, i musei e i collezionisti che si preoccupano di fotografare le opere in loro possesso, ma purtroppo solo pochi hanno le competenze tecniche per poter valutare se le foto sono realizzate nel modo corretto. La fotografia delle belle arti richiede competenze specifiche che un fotografo generalista di solito non ha. La rappresentazione dei colori sbagliata è uno dei possibili problemi, ma ce ne sono tanti altri.

    Per quanto riguarda la questione che mi hai posto ti confermo che purtroppo, quando un file RAW viene salvato in .TIFF o in qualsiasi altro formato, non c'è modo di risalire al profilo applicato al RAW in fase di conversione. Questo accade sia usando Adobe® Lightroom® sia usando Adobe® Camera RAW di Photoshop®, anche nel caso in cui si sia attivato il salvataggio automatico del registro storie.
    Una volta che un file RAW viene convertito ed esportato conserva solo il profilo applicato in fase di esportazione, solitamente ProPhoto RGB, Adobe RGB (1998) or sRGB. L'unico modo di risalire al profilo creato con il ColorChecker sarebbe quello di poter avere a disposizione il RAW originale con le correzioni applicate.
     
    Per risolvere il tuo problema ti consiglio di selezionare a campione alcune opere della fondazione, scattarle nuovamente usando un ColorChecker in buono stato (non deve avere più di 2 anni e deve essere stato conservato correttamente) e poi confrontare i colori che ottieni con quelli delle foto in archivio.

    È un approccio piuttosto empirico, ma ti darà contezza del lavoro fatto in termini di affidabilità cromatica e potrà dare alla fondazione le informazioni necessarie per poter prendere una decisione su come gestire la riproduzione fotografica delle opere in futuro.

    Fanni Fazekas 16/04/2020 23:16

    Carissima Marianna,
    ti sono veramente grata per la tua cortese e veloce risposta.
    Mi sei stata di molto aiuto ed ho apprezzato molto la tua professionalità.
    Fanni

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