Uniformità cromatica tra foto MOLTO diverse tra loro

Come ottenere colori armoniosi e uno stile riconoscibile

Data pubblicazione: 26 Gennaio 2022
Scritto da Marianna Santoni

Un numero sempre crescente di fotografi ha capito che per dare vita ad un progetto fotografico d'impatto è importante, in fase di post-produzione, saper ottenere colori armoniosi e uno stile riconoscibile.

Per questa ragione una delle problematiche che tanti fotografi e post-produttori mi pongono sempre più spesso durante i miei corsi è:

 

“Come faccio ad ottenere uniformità cromatica in foto molto diverse tra loro?”

 

L’argomento è diventato ancora più caldo negli ultimi giorni quando ho fatto un post sull’argomento mostrando queste foto.

Se guardi le foto originali di questo servizio fotografico ti accorgi subito che le immagini presentano:

  • luci diverse
  • colori diversi
  • contrasti diversi

Il cliente chiedeva uniformità cromatica tra tutte le foto e ha consegnato al fotografo un moodboard di colori da emulare.

In questo caso c'era anche una sfida in più... non cambiare il colore reale degli abiti.

 

Tu riusciresti a farlo?

 

Non sto parlando di applicare un Preset di Lightroom, sperare che funzioni e semmai eliminare le foto che non si armonizzano. 

Sto parlando di riuscire ad ottenere armonia cromatica tra foto anche molto diverse tra loro… in TUTTE le situazioni, anche le più diverse tra loro.

Scommetterei che capitano anche a te cose così:

  • ti innamori dei colori di un film, di una vecchia pellicola, di un servizio che trovi in una rivista o dei colori delle foto di fotografi che ammiri… ma non riesci a replicarli nelle tue foto;
  • la tua bacheca di Instagram non riesce ad avere armonia cromatica e manca di impatto;
  • vorresti trovare un tuo stile personale nella post-produzione delle tue foto, ma non riesci a capire come farlo.

Capita anche a te, vero?

 

La questione dell’uniformità cromatica tra foto diverse è oggi una delle frustrazioni più diffuse tra i fotografi che non si accontentano e se stai leggendo questo articolo probabilmente sei uno di loro.

 

Di seguito ti mostro alcuni account Instagram di grande impatto che sono attenti all'armonia cromatica delle foto che pubblicano.

COSA SI INTENDE PER UNIFORMITÀ CROMATICA TRA FOTO DIVERSE

Qui sotto ti mostro un esempio di un servizio fotografico per una coppia di stranieri in vacanza in Italia a Capri, fotografati da Pasquale Andreotti, un fotografo allievo dei miei corsi specializzato in destination wedding.
Queste foto sono state scattate in una situazione tipica per chiunque si occupi di fotografia di matrimonio o anche semplicemente di ritrattistica a luce naturale.

In queste foto ho puntato ad ottenere uno stile elegante, romantico e pulito.

Queste foto hanno tutte uno stesso stile e i colori sono tutti in armonia tra loro.

In questo gruppo di foto ho ottenuto l’uniformità cromatica che desideravo scegliendo di non applicare effetti cromatici o filtri strani che stravolgessero i colori della foto.

Grazie a questo trattamento le immagini continuano a trasmettere la sensazione di una luce naturale, ma più avvolgente e piacevole. 

Questa uniformità cromatica accorda le foto su un gusto "contemporaneo” e minimalista e, allo stesso tempo, le aiuta anche a diventare "eterne”, superando le mode del momento.

Una post-produzione con questo approccio è ideale per tutti quei fotografi che amano valorizzare al massimo la bellezza intrinseca dei propri scatti, senza travolgerli e senza ricorrere a photoshoppate pesanti o ad effetti strani… spesso usate come stratagemma da chi ha bisogno di dare “un che” a foto forse troppo deboli.

Una semplice uniformità cromatica, elegante e ben fatta è esattamente quello che, sempre di più, stanno cercando i fotografi migliori.

Fortunatamente tutto questo è esattamente quello che stanno cercando anche i clienti migliori, quelli abituati al bello e quelli con un maggiore potere di spesa.

Potenzialmente i tuoi referenti/clienti migliori.

 

La tipologia di lavorazione che hai appena visto qui sopra
è anche la base di partenza (imprescindibile)
per qualsiasi trattamento cromatico più personale
tu voglia applicare alle immagini.

 

Qui sotto ti mostro un altro trattamento in cui ho sperimentato una cromia più personale.
Ho potuto ottenere questo risultato velocemente dopo aver prima equalizzato tutte le foto.

In questa versione ho depotenziato l'azzurro del cielo a vantaggio del rosa del vestito e dei verdi della vegetazione.

Qui sotto puoi vedere da dove sono partita.

Se guardi le foto nella loro versione originale ti accorgi che sono state scattate in ambienti diversi e che quindi presentano forti differenze di luce, contrasto e colore:

 

  • alcune foto sono state scattate sotto il Sole diretto con fortissimi contrasti e aree quasi bruciate
  • una foto è in controluce con il soggetto in ombra
  • in altre foto i soggetti sono avvolti da una luce molto morbida
  • in un paio di scatti domina il verde della vegetazione
  • in altre foto domina il blu del cielo e del mare e lo stesso mare appare anche di colori diversi
  • tutte le immagini sostanzialmente sono scattate in contesti diversi con colori completamente diversi
  • il vestito della donna appare di colori diversi tra uno scatto e l'altro

A questi problemi abbastanza tipici spesso se ne sommano anche altri:

  • foto scattate con fotocamere diverse che restituiscono colori diversi
  • foto scattate con meteo variabile dal sole alla bufera
  • foto scattate in giorni diversi, in orari diversi e in luoghi molto diversi

In post-produzione ti è sicuramente capitato di trovarti in situazioni simili.

Quando le foto sono così tanto diverse tra loro può essere veramente complicato armonizzarle per chiunque desideri presentare un lavoro con un certo stile e uniformità cromatica.

Cosa vedi quando sei davanti al monitor?

Vedi le foto tutte diverse tra loro e non capisci come uniformarle.

 

PERCHÉ È IMPORTANTE CHE LE TUE IMMAGINI ABBIANO UNIFORMITÀ CROMATICA

L'uniformità cromatica sta diventando sempre più importante nella fotografia e solo pochissimi riescono davvero a capire come raggiungerla.

Molti non ottengono quello che vorrebbero e si accontentano… ma è un boomerang.

Indipendentemente dal fatto che la fotografia sia la tua professione o semplicemente un hobby dovresti considerare l'uniformità cromatica tra i fattori che hanno maggiore impatto su chi guarda le tue foto... indipendentemente dalle competenze e dal gusto della tua audience. 

È il cinema che ci sta educando da anni ad apprezzare tutto questo… e ne siamo diventati quasi “dipendenti”.

Vantaggi dell'uniformità cromatica

I vantaggi dell’uniformità cromatica in un progetto fotografico sono diversi:

  • aumenta in modo esponenziale la qualità tangibile e (anche quella percepita) delle tue immagini;
  • ti permette di fare colpo su interlocutori di fascia più alta: grandi aziende, grandi agenzie, grandi editori, grandi gallerie o anche semplicemente su clienti privati altospendenti comunque abituati ad immagini di livello superiore;
  • ti aiuta a crearti uno stile riconoscibile e chiaramente identificabile, fondamentale in un mondo pieno di fotografi tutti troppo simili tra loro;
  • ti aiuta a dare alle tue immagini un sapore cinematografico e innovativo;
  • ti aiuta ad entrare nel mondo della fotografia fine art. Nel mondo della fotografia fine art, se fai fotografie a colori, è fondamentale che tu conosca il significato dei colori, come armonizzarli e come applicarli alle immagini di un tuo progetto fotografico.
 
Gwyneth Paltrow, fotografata sulla spiaggia di Santa Monica, California, da Lachlan Bailey per la rivista WSJ Magazine. Stylist: George Cortina.
In questa serie domina il colore giallo. Il resto dell'armonia cromatica è ispirata agli anni '70.
Il giallo è il colore del sole, della gioventù, delle facce sorridenti, della spontaneità e dei girasoli. È un colore felice, pieno di speranza e positività.
Esattamente in linea con il resto delle scelte di questo servizio fotografico.

"Approximate Joy", un progetto fotografico sulla Cina contemporanea realizzato da Christopher Anderson (fotografo dell'agenzia Magnum) e pubblicato dall'editore Stanley Barker.

"Approximate Joy", un progetto fotografico sulla Cina contemporanea realizzato da Christopher Anderson (fotografo dell'agenzia Magnum) e pubblicato dall'editore Stanley Barker.
Queste immagini estremamente ravvicinate nelle quali il contesto è completamente rimosso portano lo spettatore a una vicinanza intima e indiscreta rispetto al soggetto.
È quasi solo la scelta dei colori a farci percepire la metropoli, la sera, le luci urbane.
La convivenza di colori freddi spezzati da rossi molto saturi crea un cortocircuito emozionale.
 
Queste sono le opere della fotografa Loretta Lux, artista di Dresda.
Le proporzioni fisiche dei bambini sono volutamente alterate e l'atmosfera è sospesa.
I colori pastellati delle sue foto aiutano queste immagini ad irradiare silenzio... perfino nell'immagine in cui la bambina sta per battere un tamburo.
Sono immagini minimali e inquietanti che spiazzano e in qualche modo disturbano.
QUALI TECNICHE ESISTONO PER OTTENERE UNIFORMITÀ CROMATICA

Negli ultimi giorni il web si è scatenato su questo argomento... ed è uscito di tutto

Ti è mai capitato di non riuscire ad ottenere i colori che avevi in mente?

Ti è mai capitato di ottenere un certo effetto che ti piaceva su una foto e non essere poi in grado di replicarlo sulle altre?

Ogni qualvolta mi sono imbattuta in qualcuno che cercasse di spiegare come ottenere uniformità cromatica in foto diverse ho trovato sempre solo due tipi di approcci:

  • tecniche troppo sbrigative che spesso non danno i risultati sperati;
  • tecniche molto macchinose che richiedono troppo tempo. 

I tanti commenti che ho letto sotto il post dello scorso giovedì mi hanno confermato questa idea che mi ero fatta.

 

Se ti fa piacere fai clic sulle due foto qui sotto per entrare nei 2 post e leggere tutte le tecniche che tanti fotografi e post-produttori hanno condiviso sul tema dell'uniformità cromatica nella foto.

 

 

 
 
 
 
QUALE METODO USO IO PER OTTENERE UNIFORMITÀ CROMATICA

Secondo te quale Preset utilizzo? 

Mi crederesti se ti dicessi che in tutti gli esempi di questa pagina NON ho usato preset.

NON ho usato Photoshop.

NON ho usato software o plug-in di terze parti.

Ho impiegato circa 5 minuti, forse 10 considerando che la maggior parte di queste foto le ho trattate in classe in questo corso e dovevo spiegare quello che facevo mentre lo facevo.

La spiegazione di questi passaggi è durata solo 5 minuti perché avevo già avuto 3 giorni di tempo per spiegare il metodo di lavoro e tutti i vari cursori e pennelli da usare.

 

Per arrivare all'uniformità cromatica che desideravo in qualsiasi gruppo di foto che vedi in questa pagina ho usato solo Adobe Camera RAW

Puoi comunque ottenere lo stesso risultato anche con LightroomCapture One o qualsiasi altro software di sviluppo dei file RAW.

Un METODO di lavoro valido è indipendente rispetto al software che utilizzi.

Oggi come oggi la differenza maggiore tra un software e l’altro non è tanto in termini di qualità del file quanto piuttosto nella velocità di lavorazione.

Anche il ritratto i controluce della donna l’ho ritoccato in modo così naturale usando solo Camera RAW.

 

Naturalmente NON sto dicendo che potrai cavartela sempre senza Photoshop.


Piuttosto voglio dirti che, probabilmente, non stai sfruttando appieno il software che utilizzi per lo sviluppo dei tuoi file RAW (Lightroom, Camera RAW, Capture One o qualsiasi altro software).

Il fatto di non sfruttare appieno le potenzialità del software che hai scelto ti fa perdere molto più tempo del necessario e non ti fa raggiungere i risultati e la qualità che vorresti.

Quando si parla di fotogiornalismo ciò che è lecito e non lecito fare nella post-produzione fotografica è ben definito da regole sempre più ferree stabilite dalle agezie fotografiche, dalle testate giornalistiche e dai concorsi fotografici di settore, primo tra tutti il World Press Photo.
In questi casi quindi la post-produzione ha le mani particolarmente legate e, proprio per questo, è doppiamente importante riuscire a giocarsi al meglio le poche carte disponibili.
Nel prima-dopo della foto qui sotto puoi notare quanto i colori originali di questa foto non fossero in armonia con il resto delle foto.
In questo caso ho armonizzato tra le diverse foto le tinte dei rossi e degli azzurri. Ho poi aggiunto due leggerissime dominanti: gialla sulle luci e rossa nelle ombre.
Women Empowerment” è un progetto fotografico sull’emancipazione e l’autodifesa delle donne in India realizzato da Ivan Sarfatti, fotografo dell'agenzia fotografica Parallelo Zero.
Questo progetto fotografico è stato ispirato ad un fatto di cronaca molto cruento. Nel 2012 una ragazza di 23 anni è stata stuprata in gruppo da sei uomini su un autobus nella periferia di Delhi. A causa delle gravi lesioni la ragazza è morta dopo due settimane. In India, un paese di un miliardo e duecento milioni di abitanti, si verifica uno stupro ogni 22 minuti.
Il governo locale ha iniziato un programma per sostenere l'empowerment delle donne che include addestramento alle arti marziali nelle scuole, creazione di una stazione di polizia femminile, implementazione di centri di consulenza, sviluppo di case di riposo per le vittime di violenza. Nel frattempo, nel vicino stato dell'Uttar Pradesh, una fabbrica d'ordinanza indiana sotto il Ministero della Difesa, chiamata Field Gun Factory, ha iniziato a produrre e commercializzare armi piccole e leggere progettate specificamente per l'autodifesa delle donne.
La foto a destra di questa serie è stata selezionata tra le 30 migliori foto al Festival della Fotografia Etica nel 2018.
Come puoi raggiungere risultati simili?

La prima cosa da fare sempre in qualsiasi tipo di servizio fotografico è neutralizzare tutte le dominanti delle tue foto ed uniformarle tra loro. Solo dopo questo passaggio, se vuoi, puoi applicare eventuali effetti cromatici.

Se parti dalla fine è la fine.

Se cerchi di ottenere una cromia personale e interessante usando il bilanciamento del bianco è la fine… perderai un sacco di tempo senza ottenere nulla di buono.

Se pensi di giocare con il Pannello Color Grading senza aver prima preparato ed equalizzato le immagini nel modo giusto, perderai solo tempo.

Qualsiasi effetto cromatico o creativo in generale va applicato sempre e solo dopo aver equalizzato tutte le immagini altrimenti le foto continueranno ad apparire tutte diverse tra loro.

 

Per capire cosa intendo quando parlo di "equalizzare le immagini" ripensa alla prima versione in questa pagina del servizio fotografico della coppia a Capri, oppure guarda queste foto qui sotto.

Queste foto ritraggono una famiglia Nenets fotografata da Marco Marcone nella Penisola di Yamal, Siberia.
Le foto sono state realizzate a luce naturale quindi gli originali qui sotto presentano normali cambi li colori dovuti alle diverse condizioni di scatto.

La maggiore uniformità cromatica ottenuta in post-produzione ha reso le immagini più coerenti tra loro valorizzando maggiormente i soggetti, i colori dei vestiti e il bagliore della neve.
ECCO TUTTI I PASSAGGI

Qui di seguito ti scrivo più nel dettaglio l’intera procedura che ho utilizzato per lavorare tutte le foto di questa pagina.

Ogni volta che vuoi creare uniformità cromatica tra foto diverse, prima di iniziare a lavorare le immagini, spendi qualche istante a selezionare tra tutte le foto lo scatto più critico. Non mi riferisco allo scatto venuto male (quello andrebbe scartato sempre), ma piuttosto, in questo caso specifico, alla foto che contiene più colori possibili, quindi complicati da armonizzare alla palette cromatica di riferimento. 

In questo caso specifico la foto da cui sono partita è la prima a sinistra.

Dopo aver scelto la foto più adatta sono andata avanti con i passaggi che ti scrivo di seguito:

  1. ho impostato spazio colore e profondità di bit
  2. ho fatto il bilanciamento del bianco
  3. ho collaudato il bilanciamento del bianco per essere sicura di aver riportato la foto alla maggiore neutralità e tridimensionalità possibile
  4. ho equalizzato la foto usando il pannello Base
  5. ho eseguito un po’ di interventi localizzati con il Pannello Maschere per virare i colori “anarchici” verso i colori della mia palette
  6. ho usato il pannello mixer colori (anche chiamato HSL, TSL o Colori) per affinare il risultato (in casi come questi, se ti trovi meglio, puoi anche usare questo pannello prima dei pennelli)
  7. ho fatto un ulteriore collaudo per accertarmi che la pelle delle persone protagoniste degli scatti avessero mantenuto un colore di incarnato naturale
  8. ho rettificato i cursori di nitidezza e disturbo
  9. dopo aver ottenuto il risultato che volevo con la prima foto sono passata ad equalizzare tutte le altre immagini e ho infine sincronizzato i pennelli e il Mixer colori adattando le maschere
  10. ho fatto il collaudo finale per assicurarmi che i file avessero un'ottima resa dal web alla stampa.

 

Nel prossimo periodo aggiungerò a questa pagina nuovi esempi "prima - dopo" presi da stili e generi fotografici diversi.

Hai richieste speciali?

Fammelo sapere nei commenti di questo articolo usando il pulsante in fondo alla pagina... cercherò di farti felice :-)

Desideri comprendere nel dettaglio i passaggi che ti ho appena descritto?

Approfondirò questo argomento delle prossime due edizioni del corso avanzato sullo sviluppo dei file RAW.

Se sei interessato iscriviti al volo perché la data di Roma è vicina e la data di Milano è ormai quasi al completo.

Non ci saranno date in altre città.

Se mi segui sai che i corsi si riempiono in pochi giorni.
La sola cosa che può assicurarti un posto in aula è iscriverti subito.

Vieni ad imparare come usare i colori e a far sbocciare al massimo il potenziale delle tue foto.

La possibilità di trovare un tuo stile personale è a pochi clic da te.

 

"Tutto quello che ho imparato nella mia vita, 
l'ho imparato perché ho deciso di provare 
qualcosa di nuovo".

― DAVID LYNCH

Con Marianna mi sono reso conto di quanto potesse essere semplice, intuitivo e stimolante quello che prima sembrava un labirinto di dubbi e domande.

Alois Maurizi
Fotografo professionista, Sori (Genova)

Fotografo dagli anni 80, e da qualche anno sono passato (con un po' di reticenza) al mondo della fotografia digitale. Dopo diversi workshop, letture di libri specializzati e ricerche in Internet, mi ero trovato ancora molto insicuro su come trattare i miei file digitali, per lo più per la mancanza di un metodo che mi permettesse di affrontare la postproduzione con logica, chiarezza, in maniera non distruttiva e ripetibile nelle varie situazioni. È solo dopo aver frequentato il primo corso con Marianna che mi sono reso conto di quanto potesse essere semplice, intuitivo e stimolante quello che prima sembrava un labirinto di dubbi e domande. Al primo corso su Photoshop è seguito un secondo, e man mano ho trattato con Marianna tutti gli argomenti che oggi mi permettono di affrontare la fotografia, dallo scatto alla stampa finale, con una consapevolezza che prima sembrava impossibile da raggiungere. 

Sono molto grato a Marianna per la sua disponibilità, generosità, competenza e per gli stimoli artistici che mi ha dato in questi anni!

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Educare in realtà vuol dire "tirar fuori" e Marianna lo fa davvero: "tira fuori" le cose migliori da ciascuno dei suoi allievi.

Ivan Sarfatti
Fotografo professionista specializzato in foto aeree, virtual tour e foto pubblicitarie per navi da crociera e navi cargo. Vive a Milano.

Uno degli aspetti più importanti di questi corsi penso sia il fatto che dietro all'alto contenuto tecnico ci sia sempre e comunque un'educazione all'immagine e al linguaggio fotografico: sia riguardo allo scatto, sia alla postproduzione sia al suo significato. Ma voglio chiarire meglio il significato della parola "educare" perchè nel senso comune assume spesso sfaccettature distorte: spesso per molti significa un mero acquisire informazione rispetto a qualcuno che te le fornisce, oppure, nei casi peggiori, questa parola diventa perfino sinonimo di "inculcare". Educare in realtà vuol dire "tirar fuori" e Marianna lo fa davvero: non inculca nulla, ma educa "letteralmente", cioè "tira fuori" le cose migliori da ciascuno dei suoi allievi. Ecco, io credo che un approccio così socratico sia davverro raro e per questo particolarmente prezioso.

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Commenti

Fabio Gambina 17/03/2023 12:25

Ciao Marianna.

Mi chiamo Fabio, sono un socio Tau Visual, ieri sera mi sono collegato per seguire l'incontro che Roberto ha organizzato con te.

A proposito della uniformità cromatica e tecnica delle immagini finali, hai consigliato di impostare i parametri correttamente in fase di scatto. Non sono intervenuto per lasciare spazio a chi si era prenotato e per non sforare con i tempi, ma sono rimasto con questa lacuna conoscitiva sul come impostare la macchina.

Mi rendo conto che l'argomento merita un più ampio approfondimento che auspico di affrontare con te non appena possibile; adesso ti chiedo solamente, per quanto possibile, come impostare la macchina nella fase di scatto considerando che uso il RAW (esempio: ISO sempre uguali...).

Ti ringrazio in anticipo per la tua disponibilità, per quello che fai e come lo fai.

A dopo, Fabio.

Marianna Santoni OK 27/03/2023 16:56

Ciao Fabio, grazie per avermi seguito all’incontro e grazie per avere lasciato qui il tuo commento.

Il concetto di fondo è questo: la maggioranza dei fotografi tende a impostare la fotocamera in fase di scatto allo scopo di ottenere nel display la migliore foto possibile, già sviluppata... un po' come si fa nel JPEG. Il problema è che avere fretta di “vedere” subito il risultato sullo schermo è la causa di tutti i mali. Il JPEG è un file pensato per essere pronto all'uso (e non essere toccato in post-produzione) mentre il RAW è concepito per essere sviluppato in post-produzione: impostare la fotocamera per il formato RAW come se fosse un JPEG fa perdere al file RAW la maggior parte del reale potenziale che può offrire.

In fase di scatto la fotocamera va impostata non per ottenere la foto dall'aspetto più "finito", ma la foto - senza errori - con più dati possibili... così da poterla sviluppare davvero al meglio in post-produzione. Trovi alcuni esempi concreti a questa pagina.

Capire come impostare la macchina in fase di scatto quando si usa il formato RAW richiede un approfondimento che in classe porta via 7 ore di spiegazione. Non è fattibile riassumere in un commento quel corso, anche considerando che, malgrado la durata, è destinato a fotografi con competenze già avanzate.

Se vorrai regalarti una giornata di corso con me ti garantisco che non te ne pentirai. Tieni d’occhio il calendario corsi, per non perdere il prossimo appuntamento.

Un caro saluto.

M.

Nathalie Gehring 04/12/2022 08:06

Ciao Marianna,
articolo estremamente interessante pure questo!
Mi sorge tuttavia una domanda mentre faccio pratica: sto lavorando delle foto e dopo aver impostato luce diurna con i valori di Temperatura e Tinta forniti durante il corso, nel pannello TSL ho dovuto adattare un po’ il blu (tonalità) per avere un cielo che fosse ok per il collaudo.

Passata alla foto successiva ho dovuto fare la stessa cosa (con valori differenti nel TSL).

Il problema è che sincronizzando poi le foto per quanto riguarda TSL e Color grading, nel TSL mi sincronizza anche i valori tonalità che avevo impostato per il bilanciamento del bianco, dunque non solo la saturazione come desiderato.

Come fare?

Grazie e cari saluti
Nathalie

Marianna Santoni OK 07/02/2023 10:58

Ciao Nathalie!
La mia risposta si è fatta tanto attendere a questo giro e ti chiedo scusa. Arrivo da alcuni mesi particolarmente impegnativi.

Per quanto riguarda la tua domanda ti confermo che Camera RAW e Lightroom non permettono di sincronizzare il pannello TSL (anche chiamato Mixer colori, HSL o Colore) specificando i cursori Tonalità, Saturazione e Luminanza.

Se ti capita di usare spesso questo pannello per rettificare il bilanciamento del bianco a questo punto ti consiglierei di ovviare il problema usando una funzione relativamente recente (ma successiva a quando hai fatto il corso tu) che permette di creare una maschera automatica del cielo. La trovi nel Pannello Maschere che già conosci e si attiva facendo clic sul pulsante "Cielo".
Anche le maschere automatiche sono sincronizzabili e potrai usare il pannello TSL solo per gli interventi che sono davvero sincronizzabili tra tutte le foto.

Qualche mese fa ho tenuto un WEBINAR GRATUITO sulle novità più importanti di Lightroom.
Se lo hai perso puoi vederlo a questo link: https://mariannasantoni.com/lightroom


Spero di esserti stata utile.
Un carissimo saluto.
M.

Samantha Palazzini 28/01/2022 09:51

Buongiorno Marianna,
grazie per la generosità dei tuoi articoli nonostante tu venda anche corsi.

Detto questo non mi tornano un paio di cose, per quanto riguarda gli esempi appena sopra, consigli di equilibrare le immagini prima di cominciare a fare qualunque modifica importante, anche partire dal bilanciamento del bianco non è corretto, in base a quello che ho capito dalle prime righe, poi però nella descrizione dei passaggi che hai fatto per sistemarle, vedo menzionato il bilanciamento del bianco (io solitamente parto sempre dal bilanciamento del bianco).
Il bilancimaneto del bianco tra l'altro, se in fase di scatto non si è fatta una foto per un prebilanciamento oppure con i colorimetri prima di iniziare il servizio, poi in post produzione è sicuramente più complesso azzeccare la fedeltà dei colori presenti nella scena.
La difficoltà maggiore è nelle foto al chiuso, con luce fluorescente magari e con un servizio composto da 3 fotocamere di brand differenti, se io imposto e salvo il profilo su Lightroom per una foto, le altre scattate con fotocamere differenti non risultano uguali, come risolvere? Vorrei fare il corso ma i questo momento proprio non riesco.

Altro dubbio, ognuno ha monitor differenti, dunque io sistemo una foto e poi il cliente la vede sul pc non calibrato, non si può sapere a priori come la vedrà, qualcuno suggerisce la verifica del LAB in istogramma, ma anche qui in base alla formula che B dovrebbe essere di valore superiore ad A, in alcune situazioni non mi convince.

In un matrimonio invernale ad esempio, dove hai fuori dominanti blu e dentro giallo verde, è complicato dare coerenza alle immagini.
Sarò felice se vorrai darmi una dritta.

Colgo occasione per chiedere se nel futuro sarà fattibile la lezione on line, chiaramente ognuno avrà un suo monitor differente, non credo sia fattibile ma chiedo comunque.
Buon lavoro.

Marianna Santoni OK 28/01/2022 09:59

Ciao Samantha, 
ti ringrazio di cuore per l'interesse con il quale segui questo blog.

Hai fatto domande molto interessanti che tra l'altro mi pongono spesso diversi professionisti e fotoamatori evoluti anche in aula.
Devo solo chiederti la pazienza di attendere qualche giorno la mia risposta perchè è un po' lunga e non riesco a scriverla prima della prossima settimana.
Intanto ti mando comunque un carissimo saluto.
A presto.

M.

Riccardo Panozzo 27/01/2022 17:36

Scusa Marianna,
quando parli di "collaudo" del WB o di altri step successivi del flusso di lavoro, esattamente cosa intendi?

Grazie
Riccardo Panozzo

Marianna Santoni OK 27/01/2022 17:43

Ciao Riccardo,
grazie a te per aver letto questo articolo.

La fase del collaudo nella post-produzione fotografica è fondamentale.

Hai presente quando ti capita di lavorare una foto, esserne soddisfatto e poi magari rivederla dopo qualche giorno (o qualche ora) e renderti conto di aver fatto un pasticcio?

Hai presente quando una foto la vedi bene sul web, ma poi è un disastro se la stampi?

Ecco, il collaudo serve ad evitare tutto questo.

Il collaudo serve a fare in modo che tutto quello che fai sia non solo coerente con la tua visione personale, ma anche corretto da un punto di vista più scientifico così da non avere problemi di nessun tipo (problemi cromatici, rumore, banding, posterizzazioni, aberrazioni di vario tipo... ). 

Un metodo di lavoro che implica il collaudo ti fa lavorare le fotografie in modo diverso: non smanetti i cursori a caso fino a raggiungere il risultato sperato, ma li usi sapendo esattamente cosa stai facendo e perchè lo stai facendo.

Imparare a fare un collaudo delle proprie foto è fondamentale per togliersi ogni forma di insicurezza tecnica e anche per accedere a clienti e/o opportunità di fascia più alta.

Per fare il collaudo è necessario capire bene come funzionano i diversi cursori e capire perché alcuni valori (mi riferisco ai valori numerici dei colori) hanno conseguenze disastrose mentre altri ci fanno stare in assoluta sicurezza.

In breve potrei dirti che il collaudo in fase di post-produzione fotografica fa in modo che il risultato che ottieni sia valido non solo agli occhi, ma anche tecnicamente.

In questo blog faccio il possibile per approfondire alcuni argomenti importanti, ma ci sono temi che è difficile sintetizzare. Il collaudo coinvolge una miriade di aspetti tecnici. Per questa ragione riesco a spiegarlo solo nel Corso Avanzato dello Sviluppo del RAW che dura 3 giorni

Spero comunque di esserti stata utile.
Ti mando un carissimo saluto.
M.

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perché la materia di studio
parrebbe essere infinita.

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